Visioni dalla storia: recensione del volume IMMAGINI-MONDO – Breve storia del cinema d’impresa, di Giulio Latini

Sarà presentato mercoledì 21 dicembre a Roma, presso la Fondazione Aamod, il libro di Giulio Latini, cineasta, mediartist, docente e critico cinematografico, dedicato alla storia del cinema d’impresa nel mondo, capitalistico e occidentale. Parte inscindibile del lavoro – di rara ed esaustiva sintesi – è l’apparato di 100 film, dalla fine dell’Ottocento agli anni settanta del Novecento, che accompagna il testo.

I film sono visionabili con tecnologia QR Code attraverso il cellulare, durante e contemporaneamente alla lettura del volume. Si tratta di una selezione su oltre 20.000 documenti visionati dall’autore, su un complesso di film, che possono essere ascrivibili al “genere” industriale, stimato in circa 400.000 esemplari, prodotti dalle origini ad oggi, come indicato nell’Introduzione.

A chi è rivolto questo volume? Storici contemporaneisti, archivisti audiovisivi, storici d’impresa, cineasti, filmmaker, storici del cinema, artisti, scuole e università.

In realtà, nelle scuole la storia economica si studia solo in parte, tuttora per sottolineare gli aspetti positivi delle invenzioni e dello sviluppo economico-industriale. Cenni e paragrafi brevi, nei manuali, spesso di non facile comprensione per i ragazzi, sono dedicati alle crisi industriali, agricole ed economico/finanziarie che attraversano tra fine Ottocento e nel Novecento la storia del mondo occidentale con i loro drammatici risvolti sociali. Poche anche le riflessioni sul rapporto tra guerre e industria, tra guerre e sviluppo tecnologico-industriale. I ragazzi di oggi che tipo di idee e di immaginari riescono ad avere, studiando appunto solo sui manuali, dei processi produttivi industriali, soprattutto delle persone che lavorano non solo nell’industria, ma anche nelle campagne, tra fine Ottocento e i nostri giorni?

Credo che la storia del cinema d’impresa, i film industriali, i film che dalla nascita del cinema ad oggi hanno narrato e continuano a narrare, non solo con le loro visioni di propaganda, la storia del lavoro e il modello di sviluppo industriale occidentale, siano fondamentali per far conoscere, riflettere e sviluppare  punti di vista propri nei ragazzi, appunto su cosa sia stata l’industria dalla fine Ottocento al Novecento, sul rapporto tra invenzioni tecnologiche e società, inoltre su cosa volesse e voglia dire lavorare in una fabbrica, in qualunque parte del mondo collocata, su come si svolgessero oltre i processi produttivi, gli eventi/spettacolo messi in scena dalle imprese per governare gli immaginari sociali e su come si siano evoluti nel tempo. Un testo che rivela inoltre, attraverso il racconto cinematografico d’impresa, anche i rapporti tra scoperte geografiche ed etnografiche e industria, tra scuola e industria, tra gioco e industria, tra turismo e industria.

Il libro di Giulio Latini è uno strumento utile per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, oltre per gli studenti universitari, anche perché invita i ragazzi a un approccio ludico, grazie al quale scoprire, attraverso l’uso di tablet e cellulari, un modo diverso di studiare storia, economia, scienze, … e per scoprire la storia del cinema. Già, perché nel volume si ripercorre anche la storia del cinema, sin dalla sua nascita, con i Fratelli Lumiere ed Edison, industriali e inventori, guarda caso già consapevoli di essere gli ideatori e promotori della nascita e dello sviluppo di una delle industrie più importanti del Novecento, quale quella del cinema, strumento di rappresentazione per le imprese, e impresa esso stesso.

L’autore di Immagini-Mondo, oltre a narrare la storia industriale ed economica occidentale, racconta dunque la storia del cinema e per molti film “linkati” spiega il linguaggio specifico, le forme e i generi, le novità artistiche dei registi e dei montatori. Sugli autori di cinema industriale si sofferma spesso per sottolineare, in molti casi, anche il punto di vista indipendente rispetto al committente, accanto all’indiscusso valore artistico delle loro opere e alla portata creativa della loro regia.

Un libro che è un ottimo esempio di come la storia, contemporanea in particolare, possa e debba essere raccontata efficacemente anche attraverso l’uso delle fonti filmiche. Fondamentale anche per la diffusione dell’educazione all’immagine e ai linguaggi filmici nella didattica, non solo della storia, nelle scuole.

In ultimo, un libro prezioso per conservatori di patrimoni filmici e per cineasti alla ricerca di brani di film da riusare in nuove produzione, con il ricco apparato di note e rinvii anche a collezioni di cinema d’impresa sparse in tutto il mondo, e non solo in Italia.

Immagine di L. Hine, Collezione National Child Labor Committee (NCLC), 1908, custodita presso la Library of Congress.
Immagine in apertura di L. Hine, Collezione National Child Labor Committee (NCLC), 1908, custodita presso la Library of Congress.